Voi amate viaggiare e state contagiando i vostri figli con la vostra passione? Vorreste crescerli facendo loro conoscere la bellezza del mondo che li circonda? Ecco, forse non è una buona idea. No, forse non è la scelta migliore per loro. Perché? Valutate voi, ma queste sono le mie personali motivazioni sul perché non bisogna far viaggiare i bambini.
Non si deve portare i bambini in viaggio perché viaggiare costa. E parecchio anche. E i soldi “in eccedenza”, quelli che non sono necessari per il normale andamento familiare, vanno investiti in altre cose utili per il benessere dei bambini e per la loro crescita. Tipo in giochi didattici utili per stimolare l’intelligenza dei nostri figli per intenderci… O magari in un corso di inglese, che sapere le lingue nella vita serve, si sa… Tutte cose che sono molto lontane dal viaggiare, giusto?
Viaggiare con i bambini piccoli: viaggio in SloveniaNon bisogna far viaggiare i bambini perché viaggiare impone di confrontarsi con chi non si conosce e magari parla anche una lingua differente. E’ difficile entrare in sintonia con chi è diverso da noi, si fa fatica. Sì, proprio come nella vita di tutti i giorni dove “l’altro” è parte della nostra quotidianità, delle nostre scuole, del nostro lavoro e tendere una mano senza paura è una sfida che i nostri figli incontrano ogni giorno.
Viaggiare con i bambini: Al mare in CroaziaNon si devono portare i bambini in viaggio perché i viaggi portano tanti (troppi?) stimoli nuovi. Sì, proprio quello che cerchiamo di fare con i nostri figli tutti i giorni: “stimolarli”. Ma poi le novità “agitano” i bambini,e stimolano anche la curiosità e le domande. E allora la fase dei “perché” arriverà forse prima e durerà più a lungo e a chi piace sentirsi chiedere “perché” 100 volte in un giorno? E poi i bambini non devono essere curiosi e impertinenti, devono obbedire, stare composti e non farsi troppe domande. Giusto? O no?
Viaggiare con i bambini: AeroportoNon è giusto far viaggiare i bambini perché i nostri figli hanno bisogno di abitudini e di routine e la natura stessa del viaggio le sconvolge tutte. Sì, il viaggio scardina la quotidianità, muta le aspettative, fa incontrare l’ignoto e (a volte) infrange anche i sogni. Sì, proprio come la vita …
Bordeaux – Esplorando Saint Emilion attaccato a Papà!Bisogna stare attenti a portare i bambini in viaggio perché viaggiare ci costringe a uscire al nostro guscio. E in questo modo ci impone di vedere le cose anche da un altro punto di vista. E siamo sicuri di volere accanto a noi persone dalla mente aperta, disposti a mettersi in discussione e a guardare le cose da un’altra prospettiva? Pronte a sfidarsi e a sfidarci, proprio come un adolescente … Sì, forse in effetti fa un po’ paura…l’adolescenza intendo… 🙂
Viaggiare con i bambini: La spiaggia di MonterossoNon bisogna portare i bambini piccoli in viaggio perché è inutile, tanto non capiscono e non si godono niente, è solo una gran fatica. E poi non ricorderanno nulla. Sì, così come non ricorderanno il calore di un abbraccio dopo una rovinosa caduta a terra mentre stanno imparando a camminare o l’amore racchiuso in quel bacio dato all’alba mentre stiamo uscendo per andare al lavoro oppure quelle fiabe che leggiamo tutte le sere mentre loro cercano di mangiarsi le pagine del nostro libro. I nostri figli non capiscono e non ricordano ma siamo davvero sicuri che non assorbano, intuiscano e percepiscano (anche) in viaggio?
Viaggiare con i bambini: Bled – SloveniaNon si deve insegnare ai bambini a viaggiare perché poi (forse) si abitueranno a farlo e vorranno scoprire da soli il mondo, conoscerlo e assaporarlo sempre di più. E allora partiranno da soli e chilometri e miglia aeree ci separeranno da loro, e noi rimarremo a casa a pensarli in viaggio e lontani. Noi con i nostri viaggi non fatti e i nostri rimpianti, noi con le nostre ansie da genitori e il nostro timore nel lasciarli volare fuori dal nido.
Il mare d’inverno a ValenciaNon bisogna insegnare ai bambini a viaggiare perché il viaggio è “troppo” per loro. Troppo come troppi sono quelle ore di aereo, troppo come troppo lungo è quel tragitto in auto o troppo lontana quella meta. Troppo, proprio come “troppo” a volte è la vita e i limiti che ci impediscono di viverla fino in fondo, limiti che forse a volte sono solo nella nostra testa. E forse dobbiamo solo renderci conto che non esistono per essere felici.
In gita a Roma con il nonno!Ma soprattutto non bisogna far viaggiare i bambini perché poi quando meno ce lo aspetteremo – magari mentre gli staremo facendo il bagnetto o raccontando la storia della buonanotte – proprio loro, piccoli viaggiatori, ci inchioderanno con un “Quando partiamo?“. Facendoci venire una insopportabile voglia di organizzare il prossimo viaggio … 😉
Marina di Castagneto CarducciPostscriptum: Come avrete capito questo post parte da alcune delle obiezioni che talvolta vengono fatte a me e a chi come me ama viaggiare e lo fa insieme ai propri figli. Di contro, da travel-addicted, mi sento di dire che – ovviamente – non è viaggiare la panacea di tutti i mali e nemmeno la “cura” che salverà il mondo. Che ci sono viaggiatori che non sanno guardare al di là del proprio naso e che a volte è più facile, molto più facile, tendere la mano quando si è sulle strade di un viaggio che su quelle della vita.
Eppure … eppure secondo me viaggiare è una via, uno dei modi per aiutare i nostri figli a percorrere quel grande viaggio che è la vita. Che ne pensate?
Ah, l’ultima cosa. Per tutti quelli che dicono “viaggiare costa” è verissimo (purtroppo). Ma secondo me è vero anche che per viaggiare non serve per forza andare lontano… 🙂
Per viaggiare basta prendere un sentiero di montagna qualunque, costeggiare il mare sulla spiaggia fino all’orizzonte, perdersi nei vicoli di una qualunque città o fermarsi a dare un’occhiata da vicino ad uno dei mille paesini che si attraversano in auto nella quotidianità e basta invitare a pranzo o cena o merenda chi è stato in un luogo o nell’altro e fare dei suoi racconti, una storia della buonanotte speciale…io sottoscrivo tutto, ma proprio tutto. Anche se ammetto che quando, or che ha quattro anni, non ricorda quello che ha fatto un anno fa, il dubbio mi viene che non “serva” da questo punto di vista. Poi però penso a quante cose che non capiamo fanno parte di noi, a quanto l’amore che abbiamo o non abbiamo ricevuto nei primi anni di ita influenzi il nostro essere oggi, anche se non “ricordiamo” singoli episodi, ed il dubbio mi passa. Purtroppo, più si è più si costa, però è tutta una questione di scelte. L’unico motivo per cui non dovrei farlo viaggiare con noi che mi preoccupa è il pensiero che un domani possa volare lontano o stabilirsi lontano…..non riesco neppure a pensarci!!! Cuore di mamma “provinciale”?!? 😉
Sai che nel nostro caso lui spesso ricorda episodi avvenuti durante i viaggi anche a distanza di molto tempo?
Poi ovvio… Ci sono tanti altri motivi per viaggaire con loro! 🙂
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… e insomma qui prendere delle decisioni sarà davvero difficile! 🙂
Ogni decisione porta delle conseguenze… No? 😉
Per viaggiare basta prendere un sentiero di montagna qualunque, costeggiare il mare sulla spiaggia fino all’orizzonte, perdersi nei vicoli di una qualunque città o fermarsi a dare un’occhiata da vicino ad uno dei mille paesini che si attraversano in auto nella quotidianità e basta invitare a pranzo o cena o merenda chi è stato in un luogo o nell’altro e fare dei suoi racconti, una storia della buonanotte speciale…io sottoscrivo tutto, ma proprio tutto. Anche se ammetto che quando, or che ha quattro anni, non ricorda quello che ha fatto un anno fa, il dubbio mi viene che non “serva” da questo punto di vista. Poi però penso a quante cose che non capiamo fanno parte di noi, a quanto l’amore che abbiamo o non abbiamo ricevuto nei primi anni di ita influenzi il nostro essere oggi, anche se non “ricordiamo” singoli episodi, ed il dubbio mi passa. Purtroppo, più si è più si costa, però è tutta una questione di scelte. L’unico motivo per cui non dovrei farlo viaggiare con noi che mi preoccupa è il pensiero che un domani possa volare lontano o stabilirsi lontano…..non riesco neppure a pensarci!!! Cuore di mamma “provinciale”?!? 😉
Sai che nel nostro caso lui spesso ricorda episodi avvenuti durante i viaggi anche a distanza di molto tempo?
Poi ovvio… Ci sono tanti altri motivi per viaggaire con loro! 🙂