Lo scorso sabato mattina la prima cosa che ho fatto appena alzata dal letto è stato aprire Facebook. È stato così che ho scoperto quello che era accaduto solo poche ore prima a Parigi.
Normalmente Facebook non è il mio primo pensiero al mattino ma eravamo a Montecatini Terme, invitati a scoprire insieme a nostro figlio la Città del Natale, e il social network di Zuckerberg in questi casi è uno strumento di lavoro per me. Così ecco arrivare la notizia, in uno status blu. La prima reazione è stato pensare che non fosse vero. Eppure… Eccoli lì i post di amici che si rimpallavano, ognuno con la stessa incredulità mista a dolore. Impossibile. Ma vero.
![[cml_media_alt id='6813']Montecatini Terme[/cml_media_alt]](https://42660-109534-raikfcquaxqncofqfm.stackpathdns.com/wp-content/uploads/2015/11/Montecatini-Terme-4.jpg)
Neanche il tempo di realizzare e dire la notizia a Roberto che il Patato si è svegliato. A lui abbiamo scelto di non dire nulla, secondo noi il nostro bimbo è troppo piccolo per capire qualcosa che nemmeno noi riusciamo a comprendere.
Così mentre l’Europa si vestiva a lutto noi abbiamo cominciato la nostra giornata, diretti verso elfi e magia. Avevamo un impegno preso e una promessa da mantenere.
Ovvio che in giornate così i social li guardi di continuo e quindi la mia bacheca ha iniziato a popolarsi di bandiere e status listati a lutto. La mia vita virtuale gridava il suo dolore e intanto intorno a me vedevo la gioia. Nel mezzo la mia testa che si poneva domande senza una risposta. Una situazione un po’ sclerotica a dire il vero. Poi ho scelto. Ho scelto la magia, ho scelto di guardare negli occhi mio figlio e tuffarmi nella sua gioia.
Perché che cos’è il terrorismo se non il desiderio di toglierci ogni speranza, ogni gioia e ogni sogno?
![[cml_media_alt id='6810']Montecatini Terme - La città del Natale[/cml_media_alt]](https://42660-109534-raikfcquaxqncofqfm.stackpathdns.com/wp-content/uploads/2015/11/Montecatini-Terme-1.jpg)
Per i bambini è normale sognare. Per loro le slitte volano grazie alla polvere di fata e un vecchio barbuto consegna “millemila regali” in una sola notte.
A loro basta una formula magica e tutto è possibile e un bambino dal cuore buono può fare tutto, anche incontrare Babbo Natale.
Vedendo mio figlio e gli altri bambini con gli occhi pieni di sogni ho riflettuto su quello che non voglio: non voglio farmi schiacciare da quelli che cercano di annientare i sogni di noi adulti, i nostri sorrisi, le nostre speranze.
E voglio per mio figlio un futuro pieno di sogni, anche quando sarà cresciuto.
Per le strade di Montecatini Terme ho visto i bimbi sorridere e seguire fiduciosi un elfo che li invitava a “sognare più forte“. E ho sognato anche io. Chissà che sognando tutti insieme un mondo diverso, senza odio e follia, non si possa davvero realizzarlo e donarlo ai nostri figli.
![[cml_media_alt id='6811']Montecatini Terme - L'isola che non c'è[/cml_media_alt]](https://42660-109534-raikfcquaxqncofqfm.stackpathdns.com/wp-content/uploads/2015/11/Montecatini-Terme-2.jpg)
Post scriptum: In questo post dovevo raccontarvi del nostro weekend alla Città del Natale di Montecatini. Ho iniziato a farlo ma poi mi sono resa conto che mancava una premessa e che alcune parole dovevano uscir fuori.
Detto questo a breve vi racconterò anche tutto il resto del nostro weekend. The show must go on, diceva qualcuno. Ma non è “solo” così. Siamo noi che dobbiamo andare avanti e continuare a sorridere. Solo così secondo me il futuro può avere un senso.
Completamente d’accordo con te!
Non dobbiamo mai smettere di sognare, dobbiamo imparare dai bambini.
Ciao
Norma
Sembrerebbe la cosa più facile visto che siamo stati tutti bambini… eppure…
Già. Non pareva vero. Io ho mi sa pienamente realizzato una volta a casa. O forse è che ogni giorno leggi nuove notizie, nuovi allarmi, nuove paure. E forse questo è peggio.
Una riflessione più che condivisibile. Se lasciamo che uccidano i nostri sogni, non ci rimarrà più nulla.
Sottoscrivo in pieno ogni parola!!